Qualche giorno fa un cliente mi ha chiesto: "Davide, tra le persone ad alto potenziale che lavorano con me, come faccio a riconoscere il campione, colui che un giorno farà la differenza per la squadra?"
Ci ho pensato sù e mi è arrivata la risposta.
Per il principiante, il momento della verità è la partita.
Per il campione, il momento della verità è l'allenamento.
I campioni hanno voglia di allenarsi.
I campioni godono nel migliorarsi, quindi dedicano ogni propria energia nell'affinare il talento che hanno ricevuto.
Non ho mai conosciuto un campione nello sport e nel lavoro che non provasse gioia nell'allenarsi, nel trovare strumenti e tecniche per migliorarsi ogni giorno di più.
Ma non è per tutti.
Perché quando ti "alleni" sei solo con te stesso.
E quindi rischi di cedere alla pigrizia, o di non avere nessuno a cui dare colpe, o di guardare negli occhi ciò che stai fingendo di non vedere da tempo.
Lavorare su se stessi è l'unica via per diventare campioni.
Lo sanno tutti coloro che lo sono diventati, ma continuano ad allenarsi duramente ogni giorno.
Per poi divertirsi come matti in "partita", o durante la prestazione professionale.
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