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venerdì 13 giugno 2014

IL TALENTO È SERVITO - Eataly Bari


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Un evento unico, 

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gustoso e 
sopratutto utile.


Qualche foto, in attesa del video:
























giovedì 5 giugno 2014

Tre domande a: Marina Fabiano


Marina Fabiano e Davide Tambone
Nuovamente una cara collega, ospite della mia rubrica "Tre domande a:".


Ringrazio di cuore Marina Fabiano, un'amica che conosco e stimo da dieci anni, conosciuta nei primi eventi della Federazione Italiana Coach (ora ICF Italia).

È una storica Corporate Coach di Milano, che nelle sue risposte ci regala tanta saggezza e concretezza (ricordandoci che passeggiano spesso a braccetto ;-)




1) Secondo te cosa trattiene le persone dal seguire la propria personale strada?

Secondo te, come fanno le persone a sapere qual é la propria strada? Come la riconoscono? Come sanno che il sogno che si dipingono non sia invece un incubo? Come distinguono la padella dalla brace? Ho letto un libro, tempo fa, che diceva che per trovare il tuo lavoro perfetto ne devi provare molti, perché un conto é l’immagine romantica che hai di quella professione (volevo fare la hostess, da piccola, per viaggiare molto e vestire elegante: finché mia madre non mi fece notare che in fondo molto del tempo della hostess é speso servendo da bere ai passeggeri), un conto é la realtà. Dunque, più che riflettere sul cosa trattenga preferisco rivolgermi al lato ricerca: qual é la passione delle persone? cosa vorrebbero davvero? Una volta scoperta, identificata, analizzata, immaginata la possibile realtà con molti dettagli, visto il film di se stessi incamminati nella propria strada, penso che nulla (o quasi) possa trattenere nessuno. Al di là degli ostacoli che ci auto-costruiamo, o di quelli oggettivi che il mondo ci pone davanti (alcuni aggirabili, altri no).


2) Secondo te cosa può aggiungere valore al mondo, nel particolare momento storico che stiamo vivendo?

Una domanda molto profonda, di fronte alla quale provo soggezione. Tante cose, tante azioni, tanti comportamenti positivi potrebbero contribuire ad aggiungere valore al mondo che frequento (non riesco a pensare al resto del mondo, troppo lontano e frammentato). Man mano che l’età, l’esperienza e la consapevolezza avanzano (mi sento fortunata e grata, per questo), sono sempre più convinta che ognuno di noi possa fare la sua piccola parte per migliorare il circondario, l'ambiente, il contesto. Partendo da vicino, per forse arrivare lontano grazie al riverbero delle proprie buone azioni. É perciò che insisto nel diffondere i concetti del coaching, sicura che il rispetto e la cura degli altri alla fine creeranno un valore aggiuntivo alle relazioni che avrò avuto modo di ispirare. 


3) In ottica di “evoluzione darwiniana” secondo te a quali cambiamenti sarà chiamata la nostra specie in questo millennio?

Mi fanno sorridere le persone che parlano sempre del passato come del periodo migliore. “Ah! Ai miei tempi sí che ci si aiutava tra vicini di casa, le famiglie erano più unite, non c'era tutta questa corruzione, la gente era più onesta...” Non é assolutamente vero, credo, é solo che allora le informazioni circolavano più lentamente e in misura inferiore ad oggi. É che il cambiamento piace a pochi, soprattutto se non é evidentemente positivo. Non so a quali cambiamenti siamo destinati, so che in questi tempi il nuovo va guardato con curiosità, con apertura mentale, con positività, ed é nostra responsabilità - e possibilità - far si che l'evoluzione sia di nostro gradimento: che non ci travolga ma ci accompagni; che non ci seppellisca ma ci sia di conforto. Qualsiasi cambiamento si proponga, ascoltiamolo. Forti della nostra capacità di scegliere.



Grazie Marina!