1) Secondo te cosa trattiene le persone dal seguire la propria personale strada?
D’istinto rispondo: la paura!
Oggi la paura potrebbe essere definita un sentimento sociale: ha perso la funzione onto-filogenetica acquisendone una sociale/protettiva. Così trasformata la paura mette al riparo da scelte pensate sbagliate o inopportune o inadeguate o fuori tempo massimo coniugandosi col giudizio, il biasimo, il timore di non poter tornare più indietro determinando tentennamenti, rallentamenti o veri e propri blocchi.
Come superare la paura?
Anche qui d’istinto mi viene da rispondere: alleandosela!
Affrontarla, non nel senso di sottoporsi a prove estreme ma di mettersi in ascolto. La paura ci può servire a rallentare, a capire da cosa ci vuole mettere in guardia, da cosa ci ripara e protegge e ci fornisce ottime indicazioni su quali elementi elaborare, rivedere e/o prendere in considerazione.
Se penso ad un mantra mi viene da scrivere:
“La paura mi fortifica! Mi rende consapevole ed invincibile”
2) Secondo te cosa può aggiungere valore al mondo, nel particolare momento storico che stiamo vivendo?
2) Secondo te cosa può aggiungere valore al mondo, nel particolare momento storico che stiamo vivendo?
In un’intervista televisiva ad un noto geologo alla domanda su cosa possiamo fare tutti per contribuire a rendere più pulito il nostro pianeta, la risposta è stata ”almeno un giorno alla settimana camminiamo a piedi e lasciamo la macchina a casa”. Semplice no?
Mi è sembrato un invito, che propongo in chiave metaforica, a ri-appropriarci e a ri-vivere la nostra naturalità, a ri-sperimentare un modo nuovo – creativo - di muoverci, di camminare, di guardare, di entrare in contatto, un interessante cambio di prospettiva… per aggiungere valore al quotidiano.
3) In ottica di “evoluzione darwiniana” secondo te a quali cambiamenti sarà chiamata la nostra specie in questo millennio?
La questione del rapporto con il “mondo” che trascende il nucleo, la nicchia personale. Uno scambio consapevole e responsabile tra la fonte dell’individuale e la fonte del collettivo.
Grazie cara Matilde, ci hai davvero allargato gli orizzonti...!
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